Tutti i disturbi sopracitati possono essere valutati e trattati a qualsiasi età. Non è mai troppo tardi per fare logopedia, così come non è mai troppo presto: l’ASHA (American Speech-Language-Hearing Association) ha dichiarato nel 2016 che la prevenzione logopedica nell’ambito delle patologie che riguardano il linguaggio migliora in generale le condizioni di salute e benessere dell’individuo.
Che cosa fa la logopedia per la cura della voce?
La voce è uno strumento biologico, per tanto non sostituitile, soggetto all’usura e al deterioramento. Conoscere e prendersi cura della propria voce è di fondamentale importanza.
Quando la voce risulta alterata, rauca, velata o soffiata, quando si presenta un abbassamento di voce protratto per più di 15 giorni, dolore al collo e sensazione di corpo estraneo in gola è opportuno rivolgersi al logopedista per una valutazione della qualità della voce e riabilitazione vocale.
I disturbi della voce sono piuttosto comuni, soprattutto tra coloro che la usano abbondantemente per lavoro.
Le alterazioni croniche della voce vengono riabilitate dal Logopedista con un percorso di 10-20 sedute durante le quali il paziente impara ad utilizzare correttamente la respirazione e la voce e a controllarne l’emissione anche in situazioni di intensa attività vocale.
Ancora una volta la prevenzione e la corretta educazione (in questo caso vocale) sono fondamentali per ridurre il rischio di sviluppare un disturbo più serio.
Quali sono invece i disturbi del linguaggio che possono essere trattati dal logopedista?
Il linguaggio è una funzione cognitiva fondamentale: se il nostro volto e il nostro sorriso sono il nostro biglietto da visita, è proprio attraverso le parole e la voce che riveliamo ancor di più chi siamo, i nostri pensieri ed intenti.
I ritardi di comparsa del linguaggio nel bambino, i difetti o le difficoltà di pronuncia o i disturbi dell’eloquio come le balbuzie sono argomenti di interesse logopedico e vengono valutati e trattati accuratamente e trattati presso il nostro ambulatorio di logopedia.
I disturbi del linguaggio più diffusi sono:
- della produzione orale (disturbi espressivi del linguaggio) tra cui i più frequenti sono i difetti di pronuncia
- della comprensione (distrubo ricettivo del linguaggio)
- misti del linguaggio, che riguardano sia comprensione che produzione
- di fluenza, come le balbuzie.
Il mio bambino non parla, mi devo preoccupare?
Bisogna sfatare il mito del “bambino pigro” che non parla quando i suoi coetanei lo fanno, ed è opportuno fare chiarezza su quando è davvero necessario l’intervento di un logopedista nei confronti dei bambini che non parlano o parlano ancora poco nonostante l’età: questi bambini sono definiti in pediatria Late Talkers.
L’intervento logopedico a favore dei bambini con ritardo del linguaggio è consigliato solo quando:
- il vocabolario è ristretto (meno di 50 parole a 24 mesi) e in lenta crescita(vengono acquisite poche parole al mese)
- a 24 mesi non vengono ancora formulato frasi semplici
- l’inventario consonantico è ridotto rispetto all’età, limitato ai suoni come le consonanti “m”, “p” e “t”
- il linguaggio del bambino viene compreso solo dai genitori e dai famigliari stretti
Il servizio di valutazione del linguaggio. Quando e perché può essere utile una valutazione logopedica del linguaggio?
Il linguaggio può essere valutato a qualsiasi età, anche prima che il bambino cominci a parlare, ed è caldamente consigliata quando il linguaggio nel bambino tarda a fare la sua comparsa.
Il linguaggio può essere valutato anche in età adulta e geriatrica, laddove richiesto specificatamente dal medico curante.
La valutazione del linguaggio dura mediamente 3 ore e viene fatta in 2/3 sedute e indaga:
- il piano fonetico-fonologico, ovvero l’inventario di suoni che compongono il linguaggio parlato
- il piano lessicale-semantico, ovvero la capacità di comprendere e saper utilizzare le parole
- il piano morfo-sintattico, ovvero l’insieme di regole che permettono di costruire una frase
- il piano narrativo, ovvero la capacità di esporre fatti e vicende
- il piano meta-fonologico, ovvero la capacità di saper utilizzare sillabe, riconoscere i fonemi, fare rime.
Valutare il corretto sviluppo delle competenze metafonologice nel bambino è di fondamentale importanza perché in età prescolare rappresenta uno dei prerequisiti per lo sviluppo delle future capacità di scrittura e lettura, per questo tutti i genitori di bambini di età compresa fra 4 e 6 anni possono trarre informazioni importanti da questo servizio. La debolezza in questo tipo di attività rappresenta un indicatore precoce di bambini a rischio di sviluppo di successive Difficoltà di Apprendimento, come la dislessia, e permette l’attivazione di percorsi riabilitativi e scolastici volti alla promozione dello stato di benessere del bambino e alla riduzione della disabilità.